Il campo
di concentramento |
Con la fine della seconda guerra mondiale comincia a diffondersi nell’opinione pubblica mondiale un grande moto di condanna della violenza. In particolare, nel corso del processo a cui nel 1946 sono sottoposti a Norimberga i capi del nazismo, si accumula una conoscenza dettagliata dei crimini commessi nel sistema dei campi di concentramento. Come risposta a tutti gli orrori della guerra, il 10 dicembre 1948 i rappresentanti di 50 governi firmano a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani. La Dichiarazione si compone di un Preambolo e di 30 articoli. Articolo 1: Articolo 3: Articolo 4: "Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù …" Articolo 9: "Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato". Certamente l’approvazione della Dichiarazione non segna la fine della violenza, dell’arbitrio, della sopraffazione nel mondo. Tuttavia essa fissa i principi fondamentali di un nuovo diritto alla vita senza il quale non è più concepibile l’esistenza di un vivere civile fondato sulla libertà e la democrazia.
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I vincitori della II guerra mondiale. Churcill, Roosevelt e Stalin alla conferenza di Yalta del febbraio 1945. |
Processo di Norimberga. Alcuni degli imputati per crimini contro l’umanità. |
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